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CHATTANDO CON L’ALIENO

CHATTANDO CON L’ALIENO


La gente gira con il cellulare in mano. Ovunque. Come una sorta di “comunicatore o terminale” in grado di mantenere un collegamento costante -come nell’immagine sotto, stile “Enterprise”- con l’astronave base, con la centrale operativa.

L’astronave sono i nostri cari, l’amante, il collega, l’amica o il cliente?  No.

E allora chi è questa “base” e perché la chiamiamo  “astronave centrale”?

La chiamiamo così perché si tratta realmente di un ente extraterrestre, un elemento alieno, che non vive sulla terra, ma che opera dal futuro. Dal tempo futuro riesce ad inserirsi nel presente e arriva a “gestire” il nostro tempo. Ce lo “ruba”.

Non ha le antennine sul capo e non indossa una tuta metallica. No. L’alieno vuole distaccarci dal vivere il nostro attuale presente. E lo fa ogni giorno. Come lo fa?


Ad esempio, stiamo passeggiando davanti un bel fiume:  arriva  un messaggio notifica dal web. Ecco che ci scolleghiamo dal paesaggio circostante. Il fiume, l’aria, l’ambiente sparisce. Viviamo nello schermo. Veniamo sottratti dall’attimo presente in cui ci troviamo e cominciamo una comunicazione con qualcuno, che ci trasporta in un altro stato di coscienza, in un altro tempo.

Colui che permette questo processo ordinario al tempo odierno, è un essere della schiera degli spiriti delle tenebra, arimanici. Esso vuole spingerci a scollegarci dal presente, dal qui e ora.

Comunicando via chat o messaggi teniamo comunicazioni con persone nella inconscia intenzione di progettare un evento, un fatto futuro. Non parliamo dell’oggi, ma sfuggendo dal presente sentiamo fortemente attrattivo occuparci di qualcosa che ” sembra” stiamo preparando per un futuro. È  un forte stimolo di brama psichica.

Affascina di più immaginare di “stare” progettando il domani che vivere l’oggi.


Arimane, l’alieno, alimenta il tutto inserendo una brama nel comunicare, che nascostamente cela un elemento di erotismo mentale, una smania come di stare commettendo un sottile e intrigante atto di godimento futuro. Atto che vive solo nell’immaginazione e che raramente si realizzerá. Ogni volta che si “chatta” si rende l’altro complice di un “flirt” gestito da potenze che vivono in noi e nell’elemento elettromagnetico. Si gode nel credere di stare creando “qualcosa” di futuribile, dimenticando di vivere il presente.

Compito di Arimane è di proiettarci nel futuro, con illusioni e desideri, ma anche con paure ed ansie: l’oggi diviene monotono e poco interessante da vivere al confronto. Meglio creare un illusione virtuale futura che vivere il bello e il sacro della vita quotidiana?

Tiziano Bellucci

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