Cognizione e conoscenza
Il pensare umano è quella facoltà umana capace di indurre ad edificare rappresentazioni sulla base dello stimolo suscitato dalle impressioni sensorie.
Avere cognizione su una cosa è pensare in modo riflesso, ordinario: significa associare varie informazioni studiate o apprese a scuola e nella vita e usarle per “rivestire” o riempire di significato l’oggetto osservato. Non veniamo noi informati direttamente dall’oggetto a sapere qualcosa riguardo la sua essenza, ma sono i nostri ricordi che lo riempiano di “nozioni” derivate da altri osservatori che lo hanno studiato prima di noi.
Altra cosa sarebbe ed è se l’oggetto potesse consegnarci informazioni sulla sua natura. Ma per realizzare questo occorre compiere un operazione straordinaria: smettere di “costruire, associare o ricordare” pensieri, ma usare la forza del pensare come strumento di osservazione.
Occorre porsi attivamente di fronte al pensare cercando di ritrarsi dall’atto stesso del “fare pensieri”. Si tratta di smettere di identificarsi con l’ordinaria capacità di formare immagini e concetti, per usarla come “occhio” animico. Scoprendo che si smette di usare il cervello, per cominciare ad usare il corpo eterico. Avere l’esperienza di vivere l’essenza del proprio corpo eterico significa sperimentare il pensare come forza vivente. Energia eterica. Usando il corpo eterico per osservare una cosa, accade che non si pensa più, ma si osserva il mondo con un organo sensoriale animico purissimo, in grado di consegnare all’io percezioni pure: percezioni che l’io traduce in intuizioni coscienti.
Al contempo ci si accorge che il pensare non è legato alla materia. Esso è di natura sovrasensibile.
L’essenza del pensare è qualcosa a cui noi partecipiamo, tramite il nostro corpo eterico. Il pensare universale è la potenza di vita che intesse e organizza ogni cosa del mondo: vive nei corpi eterici di vegetali, animali e umani. Nella pianta è sola vitalità, nell’anima istinto, nell’uomo pensiero consapevole.
Al contempo, immedesimandosi nel pensare vivente, puro, libero dal sistema nervoso, ci si scopre estranei a ciò che ordinariamente dicevamo “io”. La somma di attibuti, istinti, passioni che prima costituivano il nostro “essere io” diventa un “tu”. Non ci si sente più legati alle proprie ambizioni e determinazioni usuali, ma le si vedono come qualcosa che non ci appartiene. Questo accade perché si vive nel vero “io” che non ha bisogno di nulla oltre a se stesso per essere.
In sintesi:
La cognizione è un insieme di nozioni “inserite” in un oggetto per conferirgli un significato. Si attua con l’uso del cervello fisico.
La conoscenza è l’incontro con l’essenza della cosa. Realizzabile tramite l’uso cosciente del corpo eterico.
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