Finestra di Overton: dichiarare guerra alla verità. Quando l’idea (anche errata) diviene legale
Si vive in una società in cui tutto ciò che appartiene al passato sembra debba essere “superato”.
Si pensa che ciò che i nonni credevano assurdo debba essere rivisto e anche diventare “normale”, perché quel modo di pensare è antiquato. La verità di evolve.
La tendenza moderna è la seguente: l’uomo deve aprirsi spregiudicatamente ad accettare qualsiasi modello, evitando ogni forma mentale che limiti l’espressione dell’affermazione dell’individuo.
Si deve giungere ad una globale libertà di espressione e di comportamento, superando il concetto di “legge naturale”.
In nome “dell’evoluzione della società” sembrerebbe legittima l’accettazione di qualsiasi pensiero: anche il concetto più anti-umano, distruttivo, folle, suicida può divenire così logico e legittimo.
Molte idee attuali, un tempo apparivano assolutamente inconcepibili e sono divenute “leggi”: si pensi all’aborto, l’immigrazione di massa, le droghe leggere, l’eutanasia, la pedofilia, l’incesto.
Tutto è verso un “apertura”, una “riforma”.
Ci fu uno studioso, Joseph Overton che formulò la seguente tesi:
“ogni idea, pur che sia assurda o inaccettabile, può diventare accolta e resa conforme alla legge purchè la si imponga gradatamente alle masse, tramite una manovra mediatica e politica”.
Si tratta di una tecnica persuasiva su scala globale. Che richiede una applicazione secondo lo sviluppo nel tempo. Una tecnologia di manipolazione della coscienza pubblica, finalizzata all’accettazione da parte della società di idee che erano un tempo tabù, per portarle a divenire “normali”, socialmente utili.
Un concetto, un tema, da impensabilmente e radicale, può divenire sensato.
Si tratta solo di portarlo gradualmente -tramite i mass media- a dibattito pubblico, anche con forti polemiche. Occorre parlare: discuterne bene o male. L’importante è attualizzarlo con discussioni.
Questi dibattiti devono attraversare 6 fasi.
L’idea al principio può apparire come:
IDEA impensabile, inaccettabile, vietata -poi diviene:
IDEA radicale, vietata ma con eccezioni, – poi:
IDEA accettabile personalmente (l’opinione pubblica sta cambiando) –poi:
IDEA sensata, ragionevole, difendibile –poi:
IDEA popolare, diffusa, socialmente accettabile –poi infine:
IDEA legalizzata introdotta a pieno titolo.
Si tratta di prendere l’idea –da inizialmente illegale- (ad esempio una proposta di rendere l’eutanasia possibile, o la liberalizzazione delle droghe) facendola slittare alla fase successiva, sino a farla apparire legale.
Quando un idea viene discussa a lungo tempo, e portata davanti alla coscienza popolare passo dopo passo, ogni giorno, tramite dibattiti, essa diventa “normale”, raggiungendo uno stadio di accoglimento dalla pluralità.
Avviene cosi che il singolo, l’individuo che non la riconosce come “socialmente accettabile” e quindi si schiera contro, viene isolato e additato come individuo asociale, chiuso, razzista, bigotto, sessuofobo: un essere che non è al passo con i tempi e che tiene ancorata l’evoluzione della società a schemi del passato, legati a tabù che devono essere invece superati.
Questo individuo è da “operare” o da curare. Da internare.
Di fatto ciò che è rivendicazione di una piccola parte di individui e di minoranze viene “imposto” come diritto che deve essere riconosciuto dall’intera società. In questo modo devono venire “scardinati” tutti i concetti di “natura” o di leggi naturali, di riferimenti morali, spirituali e religiosi. Deve essere riscritta una nuova etica alla luce delle necessità di piccoli gruppi, che ne richiedono la modifica. Il vedere apparire di continuo una data idea dibattuta in parlamento, in televisione, sui giornali, arriva a renderla “familiare”, anche se inizialmente contraddittoria. L’opinione di pochi, può diventare così trasmettersi ad altri e diventare di molti.
Questa modalità appresta a diffondersi ciò che viene definito un “trasbordo ideologico inavvertito”, tramite un relativismo etico, privo di valori negoziabili.
La via di uscita può essere solo una: riconoscere l’uomo come un essere superiore, dotato di intelligenza, ma che fa parte della natura circostante, delle creature del mondo animale e vegetale.
L’usare ciò che la natura non ha (l’intelletto razionale) per rinnegare e misconoscerla come modello, è usare l’intelligenza in modo poco intelligente.
Non si tratta di limitare l’essere umano. Ma di riconoscere che le leggi di natura non cambiano. Non muta la gravità, non muta il magnetismo, non muta la legge sul nascere e sul morire.
Si tratta di “fare di tutto” per rendere vivibile la vita come occasione formativa e di crescita dell’individuo. Di riconoscerla come “scuola” di vita e non come parco di divertimenti: non come luogo in cui tutto deve essere utilizzato per trarne vantaggi e piaceri edonistici, personali, ma come sfera evolutiva in cui esistono delle leggi di natura che se violate, possono portare solo ad apparenti vantaggi. Che creeranno futuri problemi. Per ora inavvertibili, ma immanenti.
Le minoranze che hanno determinate necessità possono venire riconosciute e anche accolte nelle loro richieste: l’errore non sta nel richiedere, nel concedere e rendere legittima una necessità a chi ne fa richiesta, ma nel farla diventare “naturale, normale” rivendicandone l’applicazione su scala sociale, come regola con valore universale. Le eccezioni esistono anche in natura: ma esse non vanno a limitare, a mutare le le altre leggi.
Abbiamo detto: le leggi di natura non cambiano. E neppure la natura umana cambia. L’uomo è un “essere naturale” che appartiene alla natura e deve prendere a modello la natura come indicazione di vita.
Riporto in merito alla possibilità una citazione non di un esoterista, ma di un politico: Giuseppe Mazzini (Dei doveri dell’uomo)
“Voi avete vita; dunque avete una legge di vita. Non v’è vita senza legge. Qualunque cosa esiste, esiste in un certo modo, secondo certe condizioni, con una certa legge. Una legge d’aggregazione governa i minerali: una legge di sviluppo governa le piante: una legge di moto governa gli astri: una legge governa voi e la vostra vita: legge tanto più nobile ed alta quanto più voi siete superiori a tutte le cose create sulla terra. Svilupparvi, agire, vivere secondo la vostra legge, è il primo, anzi l’unico vostro Dovere. Dio v’ha dato la vita; Dio v’ha dunque dato la legge. Dio è l’unico Legislatore della razza umana. La sua legge è l’unica alla quale voi dobbiate ubbidire. Abbiamo infatti anche dei doveri, oltre che dei diritti.”
Tiziano Bellucci
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