L’essere umano futuro collaboratore dell’universo
Tsunami, uragani, terremoti, eruzioni vulcaniche; guerre, disastri ecologici, conflitti, epidemie: nei millenni l’umanità ha sempre ricevuto danni, disgrazie da cause naturali o umane.
Quando accadono questi eventi si imputa sempre ad un Dio la responsabilità, il quale è invece innocente: nel passato non si è mai trattato di punizioni divine, come invece insinuano le religioni. Tantomeno è stato frutto del caso, della sfortuna.
Vi è una responsabilità umana in tutto questo.
E’ l’io dell’umanità, l’universale umano la causa di tutto questo.
L’io dell’umanità è la ragione dei mali del mondo?
Come è possibile?
E cosa significa “l’io dell’umanità”?
Ogni sistema solare è come un aggregato di cellule, facenti parte del corpo macrocosmico dell'universo. Cosi come ogni cellula ha insita in sè una legge intelligente naturale che la guida, ogni pianeta ha la sua intelligenza naturale. E riguardo la Terra, questa “intelligenza” planetaria è nelle mani degli uomini, dell’umanità. Dell’io dell’umanità.
Questa “Terra cellula” è costituita di:
un corpo fisico rappresentato dal mondo dei minerali
un corpo vitale rappresentato dal mondo dei vegetali
un corpo animico o astrale rappresentato dal mondo degli animali
un io rappresentato dall’umanità.
Ogni pianeta ha una sua legge di regolamentazione, una propria "intelligenza": le religioni chiamano queste intelligenze “gerarchie spirituali”. La Terra, come ogni pianeta nel cosmo, è destinata a essere “guidata” da una intelligenza planetaria: da una futura gerarchia spirituale, non ancora effettiva, costituita da una moltitudine di esseri spirituali ora in gestazione, che sono per ora al grado di “umano”, ma che in futuro si eleveranno appunto al grado di entità angeliche, capaci di gestire la vita terrestre in ogni sua forma.
Certo si può dire che non sembra proprio sia l’uomo a dirigere la vita sulla terra: infatti al momento altre forze lo stanno facendo in sua vece. La vita planetaria terrestre è sempre stata sinora regolata da leggi, forze e logiche esterne all’uomo: si può tuttavia osservare che l’uomo al momento influisce già sulla vita terrestre, sull’ecosistema, agendo e partecipandovi in modo svantaggioso, danneggiandolo.
Certamente al momento non si può dire che egli abbia esercitato un ottimo ruolo come “io” del pianeta Terra.
Tuttavia è comunque chiamato a diventare il futuro “Direttore” del pianeta Terra. A “liberare” le forze naturali dal loro ruolo di “io” provvisorio della terra.
L’uomo è infatti sulla Terra per imparare a dirigere e a gestire tutta la creazione terrestre, ad esentare altre intelligenze celesti, sino a partecipare insieme a tali forze originarie della natura, all’evoluzione della vita terrestre. E’ un suo compito primario, che deve realizzare nei millenni. E’ anzi un obiettivo della conoscenza umana arrivare ad intuire questo ruolo superiore a cui l’uomo è destinato.
Al principio di questo scritto è stato detto che l’io dell’umanità, l’universale umano è la causa di catastrofi ed epidemie. Ora forse possiamo tentare di comprenderne i motivi.
L’uomo è un essere in formazione, una crisalide angelica, ma nel corso del suo sviluppo, ha commesso e commette continue deviazioni, errori. L’uomo “erra” perché è alimentato da un necessario principio egoistico che lo contrappone alle leggi evolutive.
Deve sbagliare, perché solo tramite i suoi errori può diventare migliore: esiste infatti in lui, un principio di autocoscienza che è in grado di condurlo ad un’autoanalisi di sé a mezzo delle varie “cadute” in errore, in modo di spingerlo a “superare” le sue limitazioni. L’uomo deve sbagliare ed è necessario che accada, per imparare dall’errore.
Purtroppo però, gli errori umani prodotti nel corso dell’evoluzione “pagano dazio”.
I pensieri, le intenzioni e i sentimenti egoistici producono effetti dannosi sull’ambiente. Possono causare Tsunami, uragani, terremoti, eruzioni vulcaniche; guerre, disastri ecologici, conflitti, epidemie.
Non vi è mai stato un “Dio” che punisce l’uomo, ma piuttosto vi è un’umanità che ha dovuto far fronte alle ripercussioni dei danni prodotti verso gli altri uomini e le creature terrestri.
Ogni desiderio negativo distrugge qualcosa nel sottosuolo e causa terremoti; ogni sentimento negativo crea tempeste marine; ogni pensiero negativo produce uragani nell’aria.
L’incapacità umana di partecipare e contribuire all’evoluzione terrestre ha influito sul generarsi di avventi catastrofici.
Queste conoscenze esposte non devono rimanere solo una teoria astratta, ma possono diventare una reale potenza curativa planetaria. In che modo?
Non si devono ricercare di “malvagi”, o i responsabili dell’egoismo nel mondo, ma occorre chiedersi:
“Quanto ho contribuito con il mio egoismo personale nel creare tutti i disagi attuali nel mondo? quanto materialista, quanto consumista sono io? Sono disposto ad analizzarmi e chiedermi quanto sono viziato, quanto sono poco essenziale, quanto sono superficiale, quanto poco profondamente vivo e mi interesso della vita planetaria?
A questo punto dire “devi sentire fraternità” non serve a nulla. Tutti credono già di essere “buoni e fraterni” e quindi non si sentono responsabili di nulla.
Occorre “creare” fraternità, essere fraterni nelle azioni con ogni essere.
Ad es. la parola “carità” è stata sempre equivocata: non si tratta di fare elemosine. Si fa la carità a chi ci è caro. Prendersi cura di chi ci è caro è fare la carità. Sinonimo di fraternità.
Non è il ruolo dell’autore di questo scritto quello di fare paternali o prediche etiche o morali riguardo il concetto di fratellanza.
In questa epoca si è giunti ad un’esasperazione consumistica ed a un materialismo che ha superato ogni limite. Senza fare retorica, l’egoismo umano era arrivato ad una soglia insostenibile. L’io planetario, ossia l’io dell’umanità ha dovuto creare un dispositivo di autoregolamentazione.
L’epidemia attuale è lo spirito stesso dell’umanità che ci chiama a riflettere e a meditare sull’uso spropositato della tecnologia e delle risorse terresti per i nostri bisogni.
Ma chi è questo Spirito del genere umano? questo io dell’umanità si è messo quindi “contro” di uomini?
Lo spirito umano è un potenziale creativo spirituale che vive latente in ogni uomo, che può esprimersi come tale solo se l’uomo decide con risoluzione interiore, di portarlo ad espressione, di farlo nascere dentro di sé.
Esso esiste, pensa ed agisce al di là del singolo uomo, pur vivendo in ogni uomo.
E’ una sorta di “anima di gruppo” dell’umanità.
Una via di risoluzione è “connettersi” con questo io planetario, che è l’io superiore dell’umanità.
Pochi sanno che esiste un Principio unitario che “lega” ogni uomo e vive nell’anima di ognuno. Una Forza unica illumina, si esprime nelle nostre idee e nei nostri aneliti segreti: è la stessa forza che dà la vita sulla terra, che illumina il pianeta. Ogni pensiero e sentimento che facciamo è parte di una forza planetaria che si chiama “io sono” della terra. Nell’antichità veniva chiamata “Adamo”, ora, dopo un evento accaduto in Palestina 2000 anni fa, si chiama “Logos”, o “nuovo Adamo”.
Questo “nuovo Adamo” sente necessario che l’uomo si desti dalla condizione in cui è sottoposto, che si liberi dai limiti impostegli dal materialismo e dal consumismo. E ha suscitato la creazione di un’epidemia pandemica, che deve interessare e scuotere ogni uomo sulla terra.
Il nuovo Adamo è l’archetipo dell’umanità futura, dell’UomAngelo dell’avvenire.
Questo “potenziale Adamico creativo dell’uomo” non è solo una proprietà umana: è al contempo la forza che sovrintende l’universo, che anima ogni stella, ogni sostanza.
Si può dire che l’ultra coscienza dell’universo affiora entro lo spirito umano, balugina come potere di autocoscienza conferendo al pensare dell’uomo un elemento di analisi, di coscienza di sè.
Ecco: “Consapevolezza del Cosmo” è questa forza.
Dalla periferia delle galassie stellari essa precipita entro ogni uomo, e dagli occhi di ogni umano affiora “scrutando”, percependo cosa significhi vivere in una dimensione materiale.
Grazie all’esistenza umana impara nuove condizioni, fa nuove esperienze inedite. E si arricchisce, nutrendo la sua onnipotenza e onniscienza.
E’ un Dio che emerge dall’interiorità dell’uomo e dal di dentro di esso si guarda da fuori, come oggetto. Si specchia in se stesso: cosa mai accaduta prima. Un Dio arriva ad autopercepirsi dopo aver creato un essere che gli offre la possibilità di “sapere di essere”. Di dirsi “io”.
Oggi è fondamentale “accorgersi” di questa Forza che “brilla” entro la materia del nostro corpo, la quale è a libera disposizione di ogni uomo che voglia usarla come forza di vita e di illuminazione. Una Forza Primordiale Cosmica che ha bisogno dell'uomo, per testimoniare di se stessa tramite lui stesso.
Tentativo dello scrivente è di ridestare i singoli uomini verso un’analisi dei fatti odierni, per ricondurli ad una propria responsabilità personale: e questo è fattibile, se ci si dedica allo studio e alla sincera meditazione del Vangelo di Giovanni, il quale è un manuale di iniziazione planetaria.
In questo testo è racchiuso il mistero dell’io planetario, dell’Essere che pervade, vive in ogni mente e in ogni cuore umano. Questo Essere capace di creare fraternità nel mondo è potenziale in ogni uomo: chiede di essere riconosciuto come entità cosmica, stellare.
E’ fra le righe del Vangelo di Giovanni la soluzione dell’oggi e del domani. Chi si dedicherà a lavorare su di esso avrà compiuto un passo avanti per ripristinare la salute causata da ogni epidemia, guerra e da ogni male terrestre.
Nostra intenzione è di rendere sempre più accessibile questo patrimonio di conoscenza e ci dedicheremo a divulgare questo mistero: così come con un fiammifero accendere un grande falò, con il vangelo di Giovanni è possibile incendiare d’amore l’umanità.
Si arriverà così ad essere custodi di ogni uomo, di ogni creatura vivente: a far sorgere un nuovo cielo e una nuova Terra.
Tiziano Bellucci
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