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Pensieri viventi: luglio 2024. Antroposofia

Chi è il mio prossimo?

La domanda che viene posta al Cristo: “quale è il mio prossimo?” è una domanda posta male (vedi parabola del buon samaritano narrata nel Vangelo secondo Luca 10,25-37).


Il Cristo conosceva il principio secondo cui tutto è connesso e ogni io è parte dell’altro io. Che senso ha chiedere: “quale è l’altro io che devo amare, se tutto è io, se io e gli altri io siamo uno?”


Esiste infatti un unico io, in cui confluiscono tutti gli individui. Si tratta dell’universale umano, lo spirito che avvolge tutta l’umanità.


Un tempo questo “universale”, questo io comune all’umanità era chiamato “Adamo”. Ora esso appare individuale, e ha assunto un nome proprio, che denomina ogni persona.

 Ma l’essenza è una. Lo Spirito è uno, nel quale tutti confluiscono come fiumi individuali, dentro un grande mare.


E’ come chiedere al mare: “quale è la goccia che devo amare? Oppure chiedere all’aria: “quale è il soffio che devo amare? Tutto è acqua e tutto è aria, non esistono separazioni.


Il Cristo risponde giustamente dicendo: “non puoi chiedermi chi è il prossimo, perche tu sei parte di un UNICO principio spirituale, che ti porta ad amare ogni individuo facente parte di tale UNITA’.


 

La festa della rinascita del Sole: I Misteri Estivi. l'Arcangelo Uriele e il Battista

Steiner parla della relazione fra Uriele, Arcangelo dell'estate e il compito di Giovanni Battista, quale annunciatore del Cristo, che durante il tempo del calore, prepara nel cielo estivo, la riscoperta del Sole che deve nascere a Natale dentro al cuore umano.

"Deve venire dopo di me, qualcuno che è più grande di me"

Uriele conosce la Scrittura celeste e "indica" colui "che grida nel deserto della solitudine": ognuno di noi è un Battista, prima di scoprire dentro di sè di essere figlio di Dio

Nel dipinto Maria invita con la mano destra Giovanni Battista ad incontrare il Cristo, mentre l'arcangelo Uriele, guardando il bimbo Gesù gli indica Giovanni.

Così come il Battista annuncia il Cristo, Uriele annuncia il Battista.

Tiziano Bellucci

(vergine_delle_rocce_louvre, Leonardo da Vinci)


 

NOVITA': martedì 16 luglio 2024 pubblicazione del percorso

"I PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA SCIENZA DELLO SPIRITO" Autore: Tiziano Bellucci

 Il senso della vita e la missione dell’uomo secondo Rudolf Steiner

Videocorso esperienziale di  315 minuti (5 ore e 15 minuti)


"La scienza dello spirito è il richiamo dell’io umano che con sicurezza, invita l’anima umana ad uscire fuori dai condizionamenti materiali, dal buio del consumismo, del perbenismo retorico: per ridare nuova vita, fare risorgere dalla realtà consueta, verso una realtà superiore.


La scienza dello spirito spinge a sentirsi singolo individuo: è un’esperienza, un’evidenza irrefutabile, la quale consegna all'uomo la consapevolezza di essere collegato con una matrice universale divina.

Così come l’irraggiare della luce del sole sgombra via le tenebre, la luce della scienza spirituale entro la coscienza mentale umana libera dalle illusioni date dai sensi. La conoscenza è luce, è un illuminarsi conoscitivo e morale.


La scienza dello spirito, è il potere di discernimento autocosciente che può essere esprimersi spontaneamente nell’uomo solo dopo che egli ha accolto e compreso il mistero del suo spirito.

E’ tempo dell’autonomia dello spirito individuale, tempo che l’io dell’uomo si esprima e si mostri nella sua potenza gloriosa, faccia sprigionare da sé la sua potenza di luce solare. Al contempo è anche giunta l’ora in cui ogni maestro, guru sparisca, perché in ogni uomo vi è una auto capacità di iniziarsi.

Se vuoi avvicinarti alla scienza spirituale, viverla, questa via, questo percorso, fa per te. Tiziano Bellucci"

 

 Dal 9 al 16 luglio il videocorso avrà uno sconto del 15% solo sul sito MACRO VIDEO

un anteprima:


 

OGNI QUANDO SI REINCARNA L'ESSERE UMANO?


L'occultismo dice che l'umano si reincarna una volta come uomo, una volta come donna, circa ogni 1000 anni.

Ogni era terreste è composta di 7 epoche, di 2160 anni l’una. Si ha quindi un totale di 15.120 anni per ogni era.

L’uomo ha cominciato ad incarnarsi a metà dell’epoca lemurica: si hanno quindi dapprima 7160 anni + 15.120 anni dell’epoca atlantica + 15.120 dell’epoca attuale.

L’uomo smetterà di incarnarsi a metà della futura sesta era, quindi aggiungiamo 7160 anni. L’arco totale delle incarnazioni terrestre è quindi 45.360 delle quali rimangono ancora da vivere 13.450 anni circa.

 Mentre possiamo ipotizzare di avere dietro le nostre spalle una trentina di vite già vissute, allo stesso modo si può dire che ci attendono quindi ancora circa 13-14 vite da vivere ancora in un corpo fisico. E' un'obiezione comune quella relativa al cosiddetto aumento progressivo della popolazione terrestre, obiezione che spesso viene sollevata quando si parla di reincarnazione. In realtà non è giusto credere che più si retrocede e meno la terra ospitava meno uomini: la terra ha conosciuto momenti in cui era molto popolata: ai tempi anteriori alla nostra storia (4000 anni fa) ad esempio si dice che il globo terrestre era popolato quanto ora. Catastrofi, epidemie possono ridurre o dimezzare in una generazione il numero dei viventi. Non si hanno censimenti, oltre i 2000 anni fa in europa. Tantomeno in altri parti del mondo. Quindi una statistica non è possibile. Coloro che parlano di statistiche non possono appellarsi che non a dati relativamente recenti, che non contengono la biografia dell’umanità in tempi remoti.

Comunque considerati insieme, il numero degli uomini incarnati e dei disincarnati è sempre stato lo stesso, dall’inizio dell’evoluzione: quando la popolazione terrestre diventa più numerosa, diminuisce la “popolazione dei disincarnati nel mondo celeste. In questo periodo storico sono incarnati moltissimi umani: i mondi spirituali sono come "svuotati".

Tiziano Bellucci




 

“ IL PUNTO E’ UN CERCHIO”

Dio è in me. Io sono in Dio

Meditazione da R. Steiner O.O. 317

visualizzando un punto e un cerchio che mutano l’uno nell’altro

Meditare alla sera:

 “Dio è in me”

Meditare al mattino:

“io sono in Dio”

“Un cerchio e un punto sono la stessa cosa:

il cerchio è un punto ingrandito.

Il punto è un cerchio rimpicciolito.”

Lo si deve comprendere profondamente.

A cura di T. Bellucci

 

LE CAUSE SOVRASENSIBILI NEL SENSIBILE

Quando si trova il guscio di una conchiglia, in cui non resti traccia dell’animale, si dovrà ciò malgrado ammettere, che tale guscio fu formato dall’attività dell’animale, né si potrà credere che esso si sia plasmato in quella sua forma unicamente per mezzo di forze fisiche.


Allo stesso modo, chi studia l’uomo durante la sua vita e trova in esso qualcosa che da questa vita non può derivare, potrà ragionevolmente ammettere che ciò derivi da quanto la scienza occulta descrive, e così facendo può gettar luce fenomeni, che altrimenti rimarrebbero inesplicabili.


R. Steiner (Sonno e morte, Scienza occulta)


 

LA MODESTIA E LA PRESUNZIONE

 

La presunzione proviene solo dalla carenza di conoscenza, dall’ignorare il reale stato dei fatti sulla realtà.

Più non conosco, più sono presuntuoso.

Quando l’uomo non conosce sé stesso, più ignora la verità globale o -ancor peggio- conosce dei frammenti di verità- in lui sorgono sentimenti che hanno radice nel subconscio e che lo rendono presuntuoso, orgoglioso, egoista.

Proprio perchè non conosce bene il tutto diviene prepotente e gonfio, si arroga il potere di "poter dire qualcosa"

Quando la coscienza s’immerge sempre più nelle sfere in cui si riconosce la propria appartenenza alla vastità dell’universo e alla vita degli eventi, si sviluppa in noi un sentimento di umiltà secondo una legge interiore, poiché adeguarsi alla vita del mondo suscita sempre modestia, non presunzione.


R. Steiner, Nessi karmici 2

 

 

Cosa fa sì che noi decidiamo di incarnarci in una data famiglia, in un certo albero genealogico?

Si ricerca quella corrente perché precedentemente, eravamo già entrati in rapporto con essa molto prima che nascessimo, quando eravamo spiriti.

Nell’antichità gli iniziati di Hermes egizio erano in grado di fare risalire il discepolo sino a quell’antenato (secoli addietro) da cui era scaturita la corrente genetica in cui ci siamo incarnati.

Mentre e quando quell’avo primordiale si trovava incarnato sulla terra, noi entrammo in relazione con esso, ispirandogli dal mondo spirituali certe disposizioni che, fluendo nella discendenza, avremmo poi potuto fruire nella nostra incarnazione attuale.

Già molto tempo prima, secoli prima, avevamo noi stessi lavorato entro i corpi fisici dei nostri antenati, per preparare la nostra attuale incarnazione, per potere ricevere quelle qualità che passano in noi per via ereditaria, con la nascita.

Le caratteristiche della famiglia non sono qualcosa di estraneo a noi, qualcosa che deve essere visto come un peso, una zavorra: sono le disposizioni che noi stessi abbiamo desiderato “seminare” in quella genealogia per poter tramite esse, edificare su quella base, il nostro essere attuale.

R. Steiner. Quinta conferenza Vienna, 25 marzo 1910 MICROCOSMO E MACROCOSMO


 

Cosa è bene e cosa è male?


Tutto ciò che conferma la natura umana è moralmente bene; tutto ciò che distrugge la natura umana, o la diminuisce, è moralmente un male.

Si deve partire dal concetto che entro lo spirito dell’essere umano vi è solo bontà, perché è della stessa natura di Dio. Un uomo, se non avesse “disturbi” ostacolanti, sarebbe un essere puro, angelico.

Il Cristo dice: il mio giudizio, ossia ciò che nasce dall’io, come impulso è convincente, è verace, perché Io mi attengo alla veracità, alla verità, alla oggettività che è presente nella purezza originaria della natura umana, la quale è sostanza del Padre; il Padre costituisce la legge che vive nell’io come senso di “innata moralità” umana.

Il “Padre mi ha mandato” significa, che l’essenza dell’io contiene le leggi morali universali del Padre.

L’unica norma verace, cioè convincente, del bene e del male morale per l’uomo è la natura cosmica del Padre, che è a fondamento entro lo spirito umano.

L’unico criterio che ci permette di giudicare rettamente è ciò che è insito nella purezza dello spirito umano originario. L’essenza della natura spirituale umana è l’amore e la libertà.

Ciò che toglie o limiti la libertà e l’amore è male, è errore. Ciò che favorisce amore e libertà è bene e vero.

Come faccio a sapere se compio il bene o il male? Se dopo aver compiuto un gesto mi sento più libero in me stesso e al contempo più datore di amore verso colui che ha ricevuto il mio gesto, allora ho fatto il bene.

Sentirsi diminuiti o aumentati in amore e libertà è “metro” di aver fatto il bene o il male.

Avere agito in anarchia o in egoismo è fare il male di Lucifero. Operare senza amore, con indifferenza è fare il male di Arimane.

Tiziano Bellucci

 

SIAMO "MACCHINE" O UMANI?

"Tutte quelle persone che voi vedete — e indicava la strada — sono semplicemente macchine, niente di più".

E' possibile smettere di essere una macchina, ma, per questo, è necessario prima di tutto conoscere la macchina. Una macchina, una vera macchina, non conosce se stessa e non può conoscersi.


Quando una macchina conosce se stessa, da quell'istante ha cessato di essere una macchina; per lo meno non è più la stessa macchina di prima. Comincia già ad essere responsabile delle proprie azioni".


"Questo significa, secondo voi, che un uomo non è responsabile delle proprie azioni?".

"Un uomo — ed egli sottolineò questa parola — è responsabile.

Una macchina no"


"Cosa deve fare un uomo?, esclamò come se la domanda lo sorprendesse.

Ma egli è incapace di fare qualcosa. Deve prima di tutto comprendere certe cose.


Ha migliaia d'idee false e di concezioni false soprattutto su di sé e deve cominciare con il liberarsi perlomeno da alcune di esse, se vuole acquistare qualcosa di nuovo. Altrimenti, il nuovo sarebbe edificato su una base falsa ed il risultato sarebbe ancora peggiore".


Tutti pensano di poter fare, vogliono fare, e la loro prima domanda riguarda sempre ciò che dovranno fare. Ma a dire il vero, nessuno fa qualcosa e nessuno può fare qualcosa. Questa è la prima cosa che bisogna capire. Tutto accade. Tutto ciò che sopravviene nella vita di un uomo, tutto ciò che si fa attraverso di lui, tutto ciò che viene

da lui — tutto questo accade. E questo capita allo stesso modo come la pioggia cade perché la temperatura si è modificata nelle regioni superiori dell'atmosfera, come la neve fonde sotto i raggi del sole, come la polvere si solleva con il vento.


"L'uomo è una macchina. Tutto quello che fa, tutte le sue azioni, le sue parole, pensieri, sentimenti, convinzioni, opinioni, abitudini, sono i risultati di influenze esteriori, di impressioni esteriori. Di per se stesso un uomo non può produrre un solo pensiero, una sola azione.

Tutto quello che dice, fa, pensa, sente — accade. L'uomo non può scoprire nulla, non può inventare nulla. Tutto questo accade.

"Ma per stabilire questo fatto, per comprenderlo, per convincersi della sua verità, bisogna liberarsi da mille illusioni sull'uomo, sul suo potere creativo, sulla sua capacità di organizzare coscientemente la sua propria

vita, e così via. Tutto questo in realtà non esiste. Tutto accade — movimenti popolari, guerre, rivoluzioni, cambiamenti di governi, tutto accade. E capita esattamente nello stesso modo in cui tutto accade nella vita dell'uomo preso individualmente. L'uomo nasce, vive, muore, costruisce case, scrive libri, non come lo desidera, ma come capita.

Tutto accade. L'uomo non ama, non desidera, non odia — tutto accade.

"Nessuno vi crederà se gli dite che non può fare nulla. Questa è la cosa più offensiva e spiacevole che si possa dire alla gente. Ed è particolarmente spiacevole e offensiva perché è la verità e nessuno vuol conoscere la verità.


Invariabilmente ognuno pensa che lui potrebbe fare meglio. Nessuno comprende né vuol comprendere che ciò che viene fatto attualmente in un certo modo — e soprattutto ciò che è stato già fatto — non poteva essere fatto altrimenti

"Non vi è nulla, assolutamente nulla, che possa essere fatto?", domandai.

"Assolutamente nulla".

"E nessuno può fare nulla?".

"È un'altra questione. Per fare, bisogna essere. E bisogna per prima cosa comprendere cosa significa essere.


da "Frammenti di un insegnamento sconosciuto" Ouspensky


 

 

CHIEDERE NEL NOME DELL'IO O NEL NOME DELL'EGO


"E quello che chiederete nel mio nome, lo farò. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò" (Vangelo di Giovanni).

Chiedere nel nome dell’io, significa “richiedere” al proprio spirito aiuto per crescere, per aumentare la propria consapevolezza, la propria presenza, per realizzare il proprio potenziale umano.

 Le richieste che vengono fatte nel nome dell’ego (nel proprio egoismo) non vengono esaudite: solo quelle fatte nel nome dell’io, vengono considerate.

  Tutto ciò che viene chiesto per il proprio sviluppo, per potenziarsi e migliorarsi, si esaudisce automaticamente perché tutto è stato fatto perché questo avvenga.

La propaganda che viene fatta riguardo alla concezione: "ogni cosa richiesta verrà esaudita" non poggia su richieste fatte all'io, ma da desideri illegittimi, vani, fatti nel nome del proprio egoismo.

Chi "cerca la felicità" è una persona che non vuole nulla, perche non sa cosa vuole. Non sa cosa "gli manca per essere felice": non riceverà risposta.

“Chiedere” significa “cercare” ciò che serve davvero a noi stessi: giunto al castello del Graal Parsifal rinuncia a chiedere, e sbaglia, perde un’occasione per crescere: bisogna imparare a porre le giuste “domande”, le giuste domande.

Tiziano Bellucci


 

“AMARSI E' VOLERSI BENE” ?


Spesso si dice che per amare gli altri bisogna prima amare se stessi.

C'è rischio di incorrere in gravi equivoci. Perchè "amore di se" non è amarsi.

Purtroppo ci si ama già moltissimo, come esseri egoistici. Si tratta di "auto amore" per il proprio corpo e per la propria anima: non si ama il proprio spirito.

Amare il proprio spirito significa dargli un nutrimento celeste, non terrestre.

Se bastasse essere egoisti per amare gli altri, saremmo già dei perfetti amatori.

C’è chi ama il proprio corpo, come splendida effige di sè, e si identifica con la sua forma mortale: e lo cura tramite ogni sorta di chimismo, di artificialità. Se si amasse il corpo, lo si dovrebbe curare con una retta e perfetta alimentazione, pura e sobria. Non si dovrebbe credere che donandosi pranzi, cene luculliane, colme di spezie e artifizi culinari significhi “trattarsi bene”. Al corpo basterebbe solo acqua di fonte e cibo naturalissimo.

Al contempo si veste il corpo di vestiti non per coprirlo, ma per "sfoggiare" la propria personalità.

Vi è inoltre chi riempie l'anima di fantasie, illusioni, materialismo e virtualità. Se ci si amasse le si dovrebbe dare un cibo che la fortifica, che la rende sensibile e forte. Invece si fa di tutto per indebolirla, renderla insensibile e sterile, automatica. Le si dovrebbe dare un "cibo" divino, non mortale.

In realtà non si "fa del bene nè al corpo e nè all'anima" nei modi sopradescritti: anzi, le si fa del male.

Si soddisfa solo il proprio bisogno di GODERE, si creano occasioni per soddisfare i propri desideri momentanei.

L’egoismo è amore di sé ai massimi livelli. In realtà ci si ama già tantissimo. Si ama la propria persona, non la propria individualità.

L'umano ha in sè già un enorme predisposizione all'autoindulgenza.

Soddisfare ogni proprio desiderio, esser pigri e alimentare vizi è danneggiarsi ogni giorno nel sentire, nella volontà e nel pensiero. Si diventa sempre più egoisti. Se ci amassimo davvero, dovremmo invece rinunciare a diventare oziosi, ottusi e viziati. Credere che per amarsi occorra solo donarsi benessere, è ritardare la propria evoluzione.

Amarsi significa prima di tutto impegnarsi a conoscersi e ad accettare tutte le proprie parti negative, promettendo di migliorarsi.

Amarsi significa accorgersi di aver compiuto degli errori e manifestare volontà di rimediare, di crescere.

Amarsi significa smettere di “volersi bene” egoisticamente e di vivere la vita passivamente, come seduti ad un cinematografo.

Amarsi non è aver cura solo di sè, coccolandosi.

Amarsi significa smettere di sentirsi “Uno” ma di essere parte dell’umanità, come membri di un solo corpo.

Amarsi e sentire di poter essere meglio di ciò che si è e far di tutto per trasformarsi.

Amarsi è decidere di sottoporsi ad una disciplina interiore che ci liberi dalla "troppa indulgenza" verso noi stessi.

L’umano di solito si ama la parte dell’anima legata al corpo, mortale. L’ego. Questo è un errore.

Si dovrebbe amare la parete dell’anima legata allo spirito, immortale. L’io divino

Vi è un bambino entro ogni umano, che attende di nascere, di essere allevato con cura e amore: il proprio Principio divino. Questo è degno di amore, questo è ciò che si dovrebbe amare di sé: il Figlio dell’uomo, il frutto della nostra anima.

Chi "si piace" così come è e non ama il figlio invisibile che porta nel suo grembo , non si ama. Ama il suo egoismo, è un narcisista.

Cessiamo di amarci quando viviamo solo per noi stessi: allora in quel momento siamo morti per il mondo.

Perché amare è desiderare di essere liberamente uniti e di cooperare con ogni altra creatura.

Tiziano Bellucci

 

LA "GRANDE ILLUSIONE": OGNI COSA DEL MONDO FISICO E’ SOLO UN SEGNALE ELETTRICO INTERPRETATO DAL CERVELLO COME “MATERIA”


Ciò che vediamo tramite la vista, sono gli effetti che si producono nel nostro cervello dopo che dei raggi luminosi dall’esterno sono stati convertiti in impulsi elettrici dentro il nostro cervello, nella parte posteriore, nella nuca. Ciò che osserviamo diviene “segnale” elettrico nel nostro cervello.

Si tenga presente che il cervello è ermeticamente rinchiuso entro il cranio, nella più totale oscurità. Nessuna luce entra dentro il cranio: il cervello è sempre al buio.

Ciò che si è detto per la vista si può applicare per tutti gli altri sensi: ogni percezione esterna viene “convertita” in impulsi elettrici ed entra in contatto con il cervello come tale. Nessun suono, gusto o odore entra come impulso originario in contatto diretto con quella parte del cervello che elabora l’impulso, ma vi accede come “copia elettrica”.


Questo “duplicato elettrico” non è dunque della stessa natura del mondo da cui è stato tratto.

Ciò che percepiamo è un interpretazione che il cervello dà di segnali elettrici che si muovono dentro di lui.

La domanda è: “là fuori c’è quello che il mio cervello decodifica o ha una realtà propria, diversa da ciò che mi appare?” Non potendo raggiungere le cose del mondo esterno in modo diretto, quindi senza tradurlo in impulsi elettrici, come facciamo a sapere che il mondo esterno esista veramente?

Infatti non potremmo mai essere sicuri sulla reale essenza del mondo esterno, perché ciò che possiamo averne è solo il mondo di percezioni che appare nella nostra mente.


Anche nei sogni si hanno percezioni: ma gli stimoli percettivi non provengono da un mondo esterno. Da dove vengono le impressioni oniriche? Non certo da un mondo fisico, da una realtà fisica. Sono frutto di esperienze interiori, di un mondo interiore, di rielaborazioni di ricordi, associazioni di pensieri inconsci, esperienze di salute o malattia, aneliti e desideri.

La vita di sogno è quindi il risultato di associazioni caotiche, simboliche: sognare è elaborare impressioni non provenienti da una realtà esteriore fisica.


Allo stesso modo si potrebbe dire della vita fisica: essa è il risultato dell’elaborazione di impressioni non provenienti da una realtà esteriore fisica, ma da una realtà metafisica.

La materia non è l’essere assoluto. La materia non ha una sua realtà. Esiste una realtà ultrafisica, sovrasensibile, che fa apparire una illusoria forma fisica.

Si può dire che la realtà è costituita di milioni di percezioni, esistenti fuori dell’uomo. E queste percezioni sono create incessantemente da un Essere che esiste prima e al di là dell’uomo.

Questo Essere è il Creatore, e ha tanti nomi. Uno di questi è Dio.

Tiziano Bellucci

 

Frontespizio di Johann Schütze Tractätlein von dem Gebenedeyten Stein, 1682 Diviso in due sezioni. La sezione superiore ha il simbolo geroglifico della monade di Dio in uno spazio a forma di uovo. I quattro elementi sono agli angoli. Le scritte: "Qui non intelligit. Aut taceat. Aut discat" significano:  Chi non capisce dovrebbe o tacere o imparare. Nella parte inferiore vediamo L'io superiore, lo Spirito umano aggredito da Invidia, Ira e Odio, mentre sullo sfondo una città brucia.

 

IL SILENZIO E LA SOLITUDINE


Ciò che dovrebbe essere raggiunto nella formazione esoterica, è la solitudine dell'anima.

Questo deve rimanere lo stato d’animo di base e non si dovrebbe essere scossi da nulla, anche quando incontriamo le persone più amate.

Portali del mondo spirituale, si aprono attraverso la solitudine. Questa è l'unica cosa che condiziona la pura vita spirituale.

Chiacchierare è un peccato comune.

Qualunque cosa si va a svelare ad altri circa i risultati delle proprie esercitazioni è perduto per l'alunno dell’esoterismo.

Si dovrebbe chiarire questo a se stessi.

Questo è causato sempre da un indebolimento del corpo eterico; persone con un corpo eterico debole sono sempre loquaci. Ecco perché è utile per noi chiudiamo la nostra vita interiore come in un segreto.

R. Steiner Berlino, 7 Gennaio 1912 - lezioni esoteriche


 

IL MITO DI ATLANTIDE (dal Timeo di Platone)

(Parla un sacerdote Egizio): voi Greci,novemila anni fa,eravate uomini generati ed educati dagli Dèi; le nostre scritture dicono che la vostra città fece finire una grande potenza,la quale aveva invaso e voleva soggiogare tutta l'Europa e l'Asia: essa proveniva dal mare Atlantico.

Infatti a quel tempo era possibile attraversare quel mare,perchè alla foce delle colonne d'Ercole vi era un'isola; essa era più grande della Libia e dell'Asia Minore messe insieme. Tale terra,si poteva chiamare continente.

In quest'isola "Atlantide",si era formata una grande e mirabile potenza di re,che dominava tutta quanta l'isola e molte altre isole e parti del continente;avevano soggiogato anche tutte le terre sino alla Libia e l'Europa sino all'Italia occidentale.

Tale potenza,all'improvviso,tentò di di sottomettere la vostra regione e la nostra; in quel momento la potenza della vostra città vinse gli invasori e così impedì che venissimo sottomessi noi stessi,e liberò tutti gli altri che invece erano stati soggiogati.

In tempi successivi,nel corso di un brutto giorno e di una brutta notte,essendosi verificati terribili terremoti e diluvi,tutti i vostri guerrieri e anche l'isola Atlantide,sprofondarono nel mare,ed essa,per sempre.

A cura di Tiziano Bellucci

 

QUALCOSA CI FA CREDERE DI AVER BISOGNO DI DESIDERARE

E 'facile vedere che non siamo noi i padroni della nostra vita sentimento.

I sentimenti “tempestano” in noi, e spesso non siamo in grado di controllarli.

In realtà i nostri sentimenti sarebbero "santi, benedetti" della stessa sostanza vitale che fluisce dentro ogni cosa come forza di vita generativa, attraversando tutti i regni della natura.

Ciò che pulsa attraverso il regno della vita eterica, entro il mondo delle piante, è anche nei nostri sentimenti.

Purtroppo essi non si manifestano in purezza, ma vengono alterati dalla potenza avversa di Ahrimane, il quale vive nei nostri sentimenti. Egli inserisce odio, rabbia, menzogna nei nostri sentimenti, rendendoli impuri.

Ogni volta che "sentiamo" dovremmo interrogarci su "quanto siamo noi" e quanto è Arimane in noi ad esprimersi.

Ahrimane gode e sente se stesso attraverso di noi.

Osserviamoci con la massima cura.

Riflessioni antroposofiche di T. Bellucci


 


E’ notte. E' il nostro tempo attuale.

Stiamo navigando su una barca, su un mare impetuoso: dobbiamo approdare alla riva oltre il mare.

Il mare è una soglia liquida, un ostacolo inquietante che chiede di essere oltrepassato.

Ecco che la barca affonda e galleggiamo fra le onde, sentiamo mancarci solidità sotto i piedi, siamo colmi di sconforto e di paura, rischiamo di affogare.

Sull’orizzonte scorgiamo una luce sull’acqua, una figura umana. Chi è? è la nostra immagine, il nostro doppio… forse il nostro fantasma. Siamo morti?

E' il nostro io.

Esso ci grida: “non temere, elimina ogni dubbio, ogni certezza. Cammina sulle acque. Conquistati il tuo equilibrio, la tua verità interiore sul mondo.

Questo momento storico ti chiede di crearti un tuo pensiero autonomo, indipendente”.

E ci riusciamo. L’acqua diventa un pavimento di coraggio su cui possiamo ergerci e con fierezza, arrivare alla meta.

Tiziano Bellucci

 

I 12 APOSTOLI E LE 12 PARTI DELL’ANIMA UMANA 

Il "bene" è riuscire a cogliere la totalità di una cosa o di una persona. Il "male" è separare una parte di questa persona da tutto il bene che è e vedere questa parte come qualcosa di distaccato. Una persona che “fa qualcosa di male” è una persona a cui manca qualcosa. E’ come se ogni individuo fosse costituito di dodici parti. Ognuna è rappresentata dal carattere di ogni singolo apostolo.  

 

Cercheremo qui di tratteggiare le possibili affinità fra caratteristiche interiori presenti in ogni uomo, parallelamente ai caratteri dei dodici (tredici) apostoli:

  1. Pietro è capace di grandi slanci, ma era anche codardo¸ pauroso¸ fragile.

  2. Andrea fratello è timido e non appare mai in primo piano. Risolve tutto dietro le quinte.

  3. Giacomo ha un carattere forte¸ infuocato¸ intollerante¸ ambizioso.

  4. Giovanni è invece giovane¸ inesperto¸ ambizioso, spregiudicato: ha tutte le caratteristiche dei giovani.

  5. Matteo ha un passato di avaro e sfruttatore dei poveri. E’ l’immagine del convertito.

  6. Tommaso appare testardo¸ razionale¸ incredulo¸ quasi snob. Vuole toccare con mano la verità.

  7. Bartolomeo (Natanaele) ha un cuore puro ma con troppa sete di sapere.  E’ orgoglioso¸ poco moralista.

  8. Simone zelota si mostrava come guerriero¸ estremista in lotta con i romani invasori sempre pronto alla lite e alla violenza.

  9. Giuda Taddeo si mostra fedele, sicuro e determinato.

  10. Filippo come dice il nome stesso greco ha origini pagane e straniere. Non è allineato con la tradizione.

  11. Giuda iscariota è detto cananeo con origini extra comunitarie che però condivideva con gli zeloti la lotta contro il dominio romano nelle terre di Palestina. Tradisce per motivi politici.

  12. Giacomo minore appare invece troppo conservatore e difensore assoluto delle antiche tradizioni. Segue alla lettera le leggi di Mosè e non ammette deroghe.

  13. Mattia è nato per sostituire giuda il traditore¸ ed è uno che sa stare in panchina anche se è insofferente.

R. Steiner, in “Pensiero umano, pensiero cosmico” parla di 12 possibili punti di vista, di 12 possibili “verità”, 12 filosofie o interpretazioni dei fenomeni:

1.       Materialismo

2.       Matematismo

3.       Sensismo

4.       Razionalismo

5.       Fenomenismo

6.       Idealismo

7.       Realismo

8.       Psichismo

9.        Dinamismo

10.    Pneumatismo  

11.    Monadismo

12.    Spiritualismo

Ogni apostolo può essere considerato come una visione prospettica, del Cristo.

 

"Meditazione sullo spazio e sul tempo"


Spazio e tempo non sono due concetti separati, ma uno solo.

L'illusione che siano due elementi separati ci viene data dal fatto che no iabbiamo una "memoria" la possibilità di ricordare: la quale è una sorta di "archiviazione" menomica di fatti disposti secondo una "ipotetica" linea temporale.

Ma questo accade solo sulla Terra.

Nel mondo spirituale, non si ha memoria ordinaria.

Tempo e spazio coincidono.

La memoria non si trova all'interno di noi, ma fuori, proiettata nello spazio.

Là il tempo diventa spazio, osservabile. La memoria si tramuta in "visione" spaziale diretta: eterno presente.

Tutto è sovrintendibile con uno sgaurdo d'insieme: è la contemporaneità.

Là il passato, il presente e il futuro non sono qualcosa di "mnemonico, ma sono "direzioni" nello spazio.

Se voglio guardare al passato, mi giro verso il dietro, se voglio vedere il futuro guardo verso l'alto.

La riunificazione delle 3 dimensioni temporali significa realizzare in noi il senso dell’eternità e dell’inifinità.

Ecco, meditando separatamente spazio di per sé e tempo di per sé, essi sono qualcosa di irrisolvibile, di inafferrabile, di sommamente estraneo: riunendoli insieme, afferrandoli come unità, come “sommandoli” in un atto singolo, appaiono invece qualcosa di molto “familiare”.

Tiziano Bellucci

 

LE ERE GLACIALI passate e future


Steiner parla del diluvio di Atlantide in concomitanza con una “glaciazione” (7-800 A.C.): questo avviene in merito a mutazioni atmosferiche sulla terra, riguardo allo spostamento dell’asse terrestre, l’angolo di inclinazione dell’eclittica e la congiunzione con una determinata costellazione cosmica.

Ecco alcuni calcoli:

Si ebbe un raffreddamento della terra a partire dalle quarta era altantidea 15867 A.C. (ERA DELLO SCORPIONE) Inizio era Glaciale

Quinta era altantidea 13707 A.C. (ERA DELLA BILANCIA) (picco di massimo freddo con grande diminuzione della popolazione terrestre)

Settima era atlantidea 9387 A.C. (Diluvio universale) (ERA DEL LEONE) fine era glaciale (con aumento del calore e ripresa della natalità della vita terrestre)

La nostra quinta epoca (Europea), è iniziata nell'attuale 1413 dopo Cristo. (ERA DEI PESCI) aumento del calore sulla terra dal 9387 sino al 2500 D.C. Poi comincerà una fase di raffreddamento discendente sino alla prossima glaciazione

NUOVA FUTURA GLACIAZIONE:

Inizio futura 6° ERA (sette suggelli)

La seconda epoca 10053 dopo Cristo ERA DELLO SCORPIONE Inizio di una nuova era Glaciale ove il ghiaccio del Polo Nord di estenderà sul Canada e il nord degli Stati Uniti

La quarta epoca 14373 dopo Cristo diminuzione della natalità terrestre causa freddo glaciale

La sesta epoca 18693 dopo Cristo fine dell’era glaciale

Studi sull'evoluzione cosmica tratti da Steiner (O.O. 323) e Wachsmuth a cura di Tiziano Bellucci

 

LE ANIME DI GRUPPO MINERALI e VEGETALI


Non solo nell'uomo esiste la gioia e il dolore. Ma in ogni essere e cosa del creato.

Quando nella natura avviene un processo di discioglimento, di solubizzazione di una sostanza, le entità spirituali che operano nel regno minerale provano gioia. Quando avviene un indurimento, una cristallizzazione, esse avvertono tristezza.

Quando si spaccano delle pietre, quando il sale si scoglie nell'acqua si produce una voluttà quasi erotica entro l'anima minerale; la cristalizzazione del sale nell'acqua, la ricomposizione di una roccia fusa in un blocco unico produce dolore.

Queste entità minerali abitano in un mondo spirituale chiamato mondo mentale privo di forma. Il Devachan superiore.

Quando nel mondo vegetale si raccolgono, tagliando, spighe, fiori, frutti, quando gli animali brucano l'erba ecco che le entità dei vegetali provano piacere: come se qualcuno "succhiasse" latte. Quando invece si trappano, si sradicano piante con le radici, esse soffrono.

Queste entità dimorano nel centro della terra, ossia nel mentale con forma, o Devachan inferiore.

Rielaborazioni antroposofiche di T. Bellucci (da O.O. 109, seconda conferenza)


 

Essere o non essere: sono o esisto?

Crediamo di essere vivi, per il fatto che semplicemente pensiamo o sentiamo o ricordiamo.

Fate una prova, simulando un amnesia: cancellate i vostri ricordi, le vostre origini, i vostri desideri, i vostri sentimenti, le fantasie, le paure, le vostre ambizioni.

Cosa resta?

Se non rimane nulla, non dovete aver paura più di nulla: siete già morti.

Se cancellando tutto ciò in cui vi identificate invece resta qualcosa, c'è qualche speranza di essere ancora vivi.

Dobbiamo essere QUALCOSA, se vogliamo che alla nostra morte resti quel QUALCOSA.

Tiziano Bellucci

 



I 4 ELEMENTI E LE 4 ESPERIENZE


Nel mondo elementare si entra in contatto con 4 tipi di forze, 4 generi di entità, con le quali si entra in rapporto in 4 modalità diverse: tramite tatto animico, tramite immersione gustativa, tramite inspirazione odorosa, tramite trasformazione animica.

Gli esseri dello “stato solido” non sono attraversabili dalla vista e dalla coscienza chiaroveggente: hanno una sorta di involucro che non permette di penetrarli. Si può “come tastarli” con la coscienza chiaroveggente, ma rimangono chiusi in se stessi.

Si può entrare in rapporto invece con gli esseri dello “stato liquido” tramite una sorta di “senso del gusto” con la coscienza veggente, possono venire avvolti, attraversati all’interno, perché si aprono e non offrono resistenza.

Gli esseri dello “stato aereo” possono essere indagati tramite una sorta di “senso dell’odorato”, nel senso che emanano un essenza che fornisce cognizione del loro essere.

Gli esseri del fuoco possono compenetrare ed essere compenetrati: emanano una sensazione di calda intimità e complicità oppure di freddo distacco ed estraneità.

Riflessioni di Tiziano Bellucci

 

Il male torna sempre indietro. Il bene no: va sempre avanti.

I raggi di sole non tornano mai indietro: creano nuova vita

Se diamo un pugno ad una palla di gomma, ad un muro elastico, il pugno affonderà in esso, ma ritornerà indietro con la medesima forza, con forza di rinculo.

 Nulla rimane senza effetto, senza che l'impatto possa ritornare al causatore.

Ma la stessa cosa non vale per l’amore: il bene non torna indietro.

Applicare all'amore la stessa logica del male, è errato.

Il bene non ritorna a noi, ma va nel mondo. Diventa, si trasforma in forza evolutiva a vantaggio di tutta l’umanità.

Forse l’amore non tornerà a noi, ma diventermo piu capace di amare gli altri in futuro.

L’amore che ci siamo dati non servirà a noi, ma al mondo.

Tuttavia, se mi hai amato, questo è un segno che mi indica che puoi amarmi ancora.

E anzi, che dentro di te mi ami ancora.

A volte se i "momenti" per capire sono contemporanei si possono creare miracoli.

Ecco: solo se è stato vero amore rimane la fiducia e la speranza.

Se ci si aspetta che il bene dato torni indietro, si applica ad esso la stessa logica del male. Il bene dato ad un figlio o un amato non tornerà a noi, ma al figlio di nostro figlio, all'amico del nostro amato. Non a noi. L impronta data, produrrà altro bene futuro e non ne godremo noi, ma colui che ricevette il ben e da noi.

Il bene non dona ricompense a noi, ma crea altro bene per altri e basta. Un bene per cui esigiamo un ritorno, non è un vero bene. Perché sia tale deve essere dato senza pretendere un ritorno. Altrimenti diventa un male.

Tiziano Bellucci


 

DEDICATO ALLA LUCE INTERIORE

"Nella Tua Luce ho imparato ad amare,

nella Tua Bellezza a scrivere poesie.

Danzi nel mio petto,

dove nessuno può vederti,

ma qualche volta io Ti vedo,

e quella Luce diviene quest’arte."

Rumi

 

IO.

La parola "IO" è molto di più di una sola "parolina"

L'io è un Principio di luce divina che fa parte dell’essenza dell’uomo, della sua costituzione occulta

Esiste una “luce” che brilla nell’uomo e lo fa diventare un “illuminato”.

E' l’autorità spirituale, il reale “testimone interiore” davanti alla vita, che permette all’uomo di “testimoniare” di essere lui stesso un individuo che crea una biografia e che è partecipe di un destino preordinato.

Pronunciando la parola "io" non si dice io al corpo, ma ad una reale entità spirituale proveniente e dimorante a pieno titolo nel mondo spirituale, che ha preparato una "missione" terrestre da adempiere.

Il Cristo non è solo un uomo/Gesù ma è la forza che portò all’uomo la libera “coscienza dell’ io”; fu l’Essere che con la sua azione fece avvertire nell’anima umana la presenza di un io personale ad ogni uomo. Fece prendere coscienza all’uomo di possedere un io individuale, della propria individualità

Tiziano Bellucci

 

AMORE


"Si chiama amore ogni superiorità,

ogni capacità di comprensione,

ogni capacità di sorridere nel dolore.

Amore per noi stessi

e per il nostro destino, affettuosa adesione

a ciò che l'Imperscrutabile vuole fare di noi

anche quando non siamo ancora in grado

di vederlo e di comprenderlo -

questo è ciò a cui tendiamo."

Herman Hesse





 

AFORISMI DI LUGLIO 2024


Io ho ciò che sono. Se cambio ciò che sono, cambierà anche ciò che possiedo.

Il mondo è state creato apposta per poter stimolarci a ri-trovare il suo Creatore. E il pensiero ci serve per accorgercene.


L'esperienza della musica non avviene mentre la si ascolta. Accade dopo, quando la musica è finita: "ascoltandosi nel silenzio"


La scienza medica fa progressi impensabili per migliorare e allungare la vita, ma non è in grado di insegnare ad amare la vita.


Sino a che ci si sente una data personalità (attuale) non si può conoscere nulla di una vita precedente.


L'anima è un arpa di sette corde: ogni pianeta risuona nell'armonia degli organi che costituiscono il corpo.


H2O: Guardando l'acqua vediamo due gas, l'ossigeno e l'idrogeno? No. Vediamo un fluido. Così come l'acqua è il corpo, l'ossigeno la sua anima e l'idrogeno il suo spirito.


Alla verità su una cosa, giunge soltanto colui che non tiene in gran conto la propria opinione. La verità non è una conferma.


Così come i fiori si dischiudono e seguono il Sole, chi conosce la verità esoterica si apre e si riconosce come parte della verità.


Amare l’altro significa aiutarlo a realizzare le cose che ama.

Impedire o limitarlo in questo, significa il contrario dell’amore.

Essere spirituali non significa essere religiosi. Il religioso cerca Dio in chiesa, lo spirituale lo cerca dentro di sè.


Ogni prova che ci viene incontro non è mai al di là delle nostre possibilità. Se arriva, significa che possiamo superarla.


"Il vero indizio di un uomo buono è che ama suo padre e sua madre" (Gurdjeef)


Una domanda di poco valore è: cosa ho fatto oggi di sbagliato, di male?

Ha grande valore invece chiedersi: “che cosa avrei potuto fare oggi e che ho omesso di fare?”


Che cos'è il Perdono? "È quella fragranza che emanano i fiori dopo essere stati calpestati". (Rumi)


Per essere liberi di fare qualcosa occorre imparare a fare quel qualcosa.


Esistono esseri che si nutrono di amore. Altri che si cibano di odio. I primi sono fuori di noi. I secondi sono dentro di noi.


"Vedere" Dio non è percepirLo come oggetto, ma sentirsi oggetto della Sua osservazione.


«Tutto mi è lecito!». Ma non tutto giova. Ma io non mi lascerò dominare da nulla. (Paolo di Tarso)


Avere FEDE è credere senza conoscere. Avere FIDUCIA è credere dopo aver conosciuto.


Se sei stanco e spossato non significa che devi riposare, ma che devi MEDITARE.


Vivere in un corpo serve a insegnare a liberarci sempre piu coscientemente dai suoi limiti. L'indipendenza dal corpo è libertà.


L'amore sta al di sopra dell'opinione. Le opinioni più disparate si tollerano l'un l'altra, quando gli uomini si amano. R. Steiner


"Un bravo datore di lavoro non si preoccupa di come lavorano i suoi operai, ma di come riposano" (R. Steiner)


I preti devono sposarsi, perchè è un vero peccato che la chiesa consideri peccato un così bel dono di Natura (Giordano Bruno)




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