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Vincere l’emergenza interiore

Indicazioni pratiche: la concentrazione e la disassuefazione


E' risaputo, che nell’essere umano vi sia una tendenza che lo stimola verso una continua ricerca di nuove percezioni e incalzanti rinnovate sensazioni.

E questo è collegato con ciò che accade nel mondo oggi, dal punto di vista sanitario e sociale.

Perché?


Perché vi è una direzione del mondo spirituale che vuole a tutti i costi evitare che l'uomo possa rivolgersi ad un pensiero unico, ad un pensare concentrato. Non vuole che l’uomo mediti e si concentri in se stesso.

L’uomo deve perdere l’attenzione verso sé e verso ogni particolare che lo circonda. Non deve interessarsi di una singola percezione, ma deve essere attratto da continui nuovi e rinnovati moti di interesse. Deve venire di continuo “affamato” verso nuove percezioni.

Vi è una sorta di “brama” di conoscere e di sperimentare che lo guida e lo obbliga in ogni momento a ricercare nuovi oggetti e nuovi pensieri entro il suo campo percettivo.

Se si prova a concentrarsi su un pensiero monoidea, lo si riesce a fare per non piu di 10-12 secondi, poi pervengono altri pensieri automatici che distraggono l’attenzione.


Dietro a questo proposito vi è di certo un’azione occulta, che però è stata calcolata e creata da sfere ancora superiori, non perché egli ne venga dominato, ma proprio per suscitare in lui le forze che lo conducano a superare questa stessa problematica, affinchè egli possa pervenire alla convinzione interiore che ogni disattenzione e ogni brama di godere di nuove sensazioni possa essere superata e si possa operare una deliberata osservazione verso singoli temi o idee.


Scrivo questo perché la modalità in cui è impostato il mondo attuale non solo favorisce, ma aumenta la manipolazione verso la disattenzione naturale insita nell’uomo. E il problema maggiore è riguardo l’uso dei social network, degli strumenti di divulgazione di informazioni, entro i cosiddetti dispositivi virtuali che “permettono” diffusioni di notizie e di messaggi in tempo reale.


Non è la comunicazione virtuale in sé che è deleteria, ma è la “brama” di ricercare di continuo nuove percezioni che viene massimamente alimentata tramite questi strumenti.

Il sistema è concepito in modo che migliaia di stimoli pervengano allo sguardo umano e in lui vengano stimolati impulsi che sembrano poter soddisfare i suoi bisogni. Invece, avviene proprio il contrario: l’uomo non arriva alla soluzione delle sue problematiche tramite le notizie o i messaggi che legge, ma semplicemente viene “trattenuto” e trasposto in una sfera in cui gli viene fatto credere di essere collegato con una realtà che lo può sostenere e dargli una certa sicurezza.

Questa realtà proposta tramite il virtuale è completamente illusoria. Inesistente. Non vi è nessun collegamento con altre anime reali e con una realtà vera.


La situazione di emergenza attuale mondiale, è generata da questo tipo di DISATTENZIONE generale.

Al di là dell’azione negativa delle forze elettromagnetiche magnetiche sull’essere umano, occorre tenere in alta considerazione l’azione delle forze spirituali negative che agiscono nell’anima umana tramite i mezzi virtuali.


I primi a subirne effetti irreparabili sono i bambini. Quindi consegnare ad un bambino uno strumento virtuale come un tablet o un telefonino prima dei 12 anni dovrebbe essere visto come un crimine che si compie verso l’infanzia. Qualsiasi motivazione che ne giustifichi la necessità –spesso dettata da utilitarismi- è solo l’espressione di un’incapacità nella gestione del proprio nucleo familiare. E le "scuse"non dovrebbero essere viste altro che limiti fissati entro la propria responsabilità.


Proponiamo in questo scritto due iniziative reali, che se praticate, possono portare ad una reale risoluzione del problema sanitario interiore ed esteriore che tormenta il tempo attuale.


La prima indicazione è l’invito a praticare la concentrazione del pensiero.

La seconda è di invitare ad allentare il proprio rapporto con il virtuale.


1° pratica:

Occorre prefiggersi ogni giorno (meglio mattino) di ritagliarsi uno spazio di tempo di 15 minuti da dedicare alla seguente pratica (suggerita da R. Steiner ad un dicepolo):


1. Si compia una inspirazione lenta, pensando mentalmente la parola ICH (oppure IO)

2. poi ci si concentri in un punto interno nella testa alla radice del naso trattenendo il respiro per un attimo e meditando la parola BIN (oppure SONO).

3. Dopo si espiri lentamente pronunciando la parola ICH (oppure io).


Questo ritmo:


1- Ich (io) inspirare;

2- bin (sono) trattenere il respiro;

3- Ich (io) espirare;


Tutto per 7 volte consecutive.


E’ consigliato praticare usando le parole tedesche Ich – bin - Ich.


Occorre ora immaginare di trovarsi al centro di un Tempio sferico, dipinto internamente di bianco candido. Si tratta della nostra scatola cranica.

Si cerchi di osservare chi è presente oltre a noi entro questo Tempio.

Si faccia uscire, accompagnandolo fuori dalla porta, ogni “abitante improprio” di quel Tempio.

Una volta “svuotato” il tempio, focalizzare la propria attenzione sul punto alla radice del naso:


- immaginare come se una goccia d’oro, discendesse già dalla fronte, attraverso il naso, dentro la gola e si adagiasse sul cuore.

- Si cerchi di portare l’attenzione sul proprio centro del cuore, dentro alla goccia d’oro, dicendosi: "io"


(Può aiutare, il sentirsi nel cuore, cercare di pensare ad una persona cara, e percepire quel sentimento come la via per "sentirci" nel cuore)


Non ha importanza l’ora a cui si esegue, tutta la pratica, è importante venga eseguita ogni giorno.



2° pratica:

Ci si prefigga a tutta prima, di disattivare momentaneamente per una settimana, il proprio account facebook, o ad altri social a cui ci si dedica quotidianamente.

Trascorso tal tempo, si riprenda la normale attività virtuale.

Si provi a considerare come si è trascorsa la settimana con la sospensione l’uso del virtuale, raffrontandola alla “ripresa” dell’attività in termini di “qualità della propria vita interiore”. Cosa sia cambiato dentro e fuori di noi.

Si può pianificare questa “sospensione” di una settimana, ogni mese. Sino ad allungare i periodi di sospensione a 2- 3 settimane.


Se un gruppo molto grande di persone decidesse di attuare una sospensione dai social, questo si riverserebbe come un grande beneficio nei confronti della risoluzione dell’attuale situazione sanitaria.

Rafforzandosi l’attenzione del singolo individuo, si indebolirebbe l’azione delle forze agenti nei patogeni, rendendoli man mano sempre meno infettivi. Sino a realizzare una sanificazione dell’ambiente terrestre.


L’attuale emergenza è legata all’emergenza insita nella coscienza umana, la quale è sempre più rivolta verso una de-socializzazione dell’essere umano: tale de-socializzazione si riversa nell’ambiente, il quale impone una separazione fisica (distanziamento sociale) dovuta all'infezione, come risultato di una risoluzione interiore attuatasi all’interno di ogni uomo.


La disattenzione, il diventare sempre meno attenti, impedisce di concentrarsi sulla propria presenza e sull'esistenza dell'altro uomo. Questo crea il problema sociale, l'alienazione dell'essere e la perdita della dimensione di una fraternità planetaria.


Chi dice: "io riesco a gestire la mia vita sui social non devo "oscurarmi" o ritrarmi da essi, sono capace di concentrarmi" significa che non capisce il valore di ciò che qui si è voluto consigliare e anzi dimostra la dipendenza, mascherata da presupponenza.


Se credi che queste informazioni possano essere utili per te e per chi conosci, diffondi questo articolo.


Tiziano Bellucci




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